L’olio del frutto della palma e l’olio di semi di palma (olio di Palmisti) sono degli oli vegetali con alte concentrazioni di acidi grassi saturi, ricavati dalle palme da olio.
L’uso dell’olio di palma è cresciuto nel corso della seconda metà del XX secolo, tanto da farlo divenire un ingrediente di uso diffuso dell’industria alimentare nella quale sono andati a sostituire, per il basso costo e per le sue caratteristiche, altri grassi di uso tradizionale.
Pur essendo in teoria una fonte di energia rinnovabile, il carburante da olio di palma è osteggiato da diverse associazioni ambientaliste a causa degli effetti collaterali della sua produzione, che includono la necessità di convertire alla coltivazione di palme aree ecologicamente importanti come zone di foresta pluviale.
Inoltre, la monocoltura di palme da olio può produrre considerevoli emissioni di carbonio. Il grande uso dell’olio di palma nell’industria alimentare del resto del mondo si spiega quindi col suo basso costo, che lo rende uno degli oli vegetali o alimentari più economici sul mercato.
Ma ci sono anche molti altri motivi, più nobili, per cui è stato scelto, tra cui:
- L’olio di palma è meno delicato rispetto ad altri oli i quali, deteriorandosi in fretta, formerebbero sostanze tossiche che sarebbero potenzialmente nocive. L’olio di palma possiede, invece, una forte resistenza alla temperatura e al sole, candidandosi come olio migliore per la corretta conservazione dei cibi confezionati.
- Ha un punto di fumo più alto rispetto ad altri oli il che lo rende ideale per la cottura dei cibi.
- È incolore, insapore, altamente versatile e lavorabile ma, soprattutto, è molto economico.
- Essendo un olio vegetale non presenta colesterolo.
Il valore nutrizionale reale e gli effettivi impatti negativi che l’olio di palma può avere sulla salute sono ancora fonte di studi controversi. C’è chi afferma nel modo più assoluto che l’olio di palma fa male e lo demonizza, al contrario, c’è poi chi pone l’accento, esaltandolo positivamente, sull’alto contenuto di vitamina E e carotenoidi.
In realtà, la controversia deriva dalla confusione e dalla non chiarezza su quale dei tre tipi di olio si stia parlando (Olio di palma grezzo rosso, puro e ricco di proprietà, Olio di palma raffinato, raffinato e con il 50% di grassi saturi, Palmisto, 85% di grassi saturi). L’olio di palma grezzo, per tutte le sue caratteristiche, non rappresenta di per sé un grosso rischio per la salute di cuore e arterie o per il problema di sovrappeso e obesità, però, quello che viene usato dalle industrie alimentari non è questo, ma il suo equivalente raffinato.
A dirla tutta i grassi non vanno del tutto eliminati dalla dieta: in una corretta alimentazione dovrebbero apportare circa il 30% delle kcal totali, di cui il 7-10% rappresentati proprio da quelli saturi.
Il punto principale è che spesso ne assumiamo più del necessario e in maniera anche inconsapevole. Quindi, caccia alla strega o giusta preoccupazione?!? Diteci la vostra.
Fonte: CONOSCENZE PERSONALI