Dal 1 aprile 2020 fino al 31 dicembre 2021 sono cambiate le regole sulle etichette alimentari. I produttori sono costretti ad indicare in etichetta l’origine degli ingredienti principali dei loro prodotti solo in alcuni casi. Cerchiamo di fare chiarezza:
Attualmente nel nostro paese è obbligatorio indicare in etichetta, ad esempio sulle confezioni di alimenti come pasta, riso, latte e passata di pomodoro, la provenienza della materia prima utilizzata. Il consumatore può così avere un’indicazione chiave per capire se quel cibo è made in Italy.
Questa specifica era prevista nel Regolamento 1169 del 2011 che concedeva agli Stati membri dell’UE di ampliare i dettagli riportati in etichetta. Grazie ai decreti Origine, varati durante legislature precedenti, l’obbligo di indicare la provenienza è diventato attuativo.
Con il nuovo regolamento UE 2018/775, in vigore da dicembre 2021, l’indicazione è obbligatoria solo quando l’omissione dell’origine potrebbe indurre in errore il consumatore, in particolare se le informazioni sull’etichetta, come diciture, illustrazioni, simboli o termini sulla confezione che si riferiscono a luoghi geografici, potrebbero altrimenti far pensare che l’alimento abbia un differente paese d’origine o luogo di provenienza da quello reale.